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Ossa rotte: la tomografia computerizzata in grado di individuare le fragilità e di prevedere la sopravvivenza
Approfondimenti medici - 23/06/2017
i dettagli dello studio pubblicati sulle pagine dell'American Journal of Roentgenology
Usare la tomografia computerizzata (CT) per valutare lo stato di salute dei muscoli può rivelarsi un’ottima scelta per identificare i migliori trattamenti nei pazienti di età avanzata che cadono e si rompono l’anca. Questo è il principale risultato di uno studio condotto dai radiologi UC Davis e Wake Forest Baptist.
Pubblicato sulle pagine dell’American Journal of Roentgenology, lo studio in questione ha dimostrato che la perdita di massa a livello del muscolo core, essenziale per la stabilità della colonna vertebrale, è stato associato a una diminuzione dei tempi di sopravvivenza dopo la frattura dell’anca.
Questo studio è il primo a utilizzare la tecnologia a immagine per analizzare i dati che riguardano la sopravvivenza dopo la frattura dell’anca, una causa molto comune di ospedalizzazioni e disabilità tra gli americani di età avanzata.
I medici in questo modo possono finalmente iniziare a utilizzare le informazioni legate ai casi di perdita di massa muscolare, per esempio la sarcopenia, per determinare il livello di fragilità ossea del paziente e impostare un trattamento guida.
Questo è quanto rivelato da Robert Boutain, uno degli autori principali dello studio. Per fare un esempio concreto, è bene ricordare che Boutain ha affermato che un paziente con aspettativa di vita favorevole può essere trattato con artroplastica totale dell’anca, il che implica un minor rischio di reoperazione e, ovviamente, anche una migliore funzionalità dell’anca stessa.
Per i pazienti con fragilità rilevata dalla CT si può invece optare per una chirurgia più semplice.
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