Chirurgia sostitutiva del ginocchio: risultati migliori sui pazienti con sintomi severi



Approfondimenti medici - 10/04/2017

i risultati di uno studio congiunto tra USA e Paesi Bassi


L’intervento di chirurgia sostitutiva del ginocchio può avere effetti positivi minimi sui pazienti con sintomi meno gravi. Il discorso cambia quando si analizza la situazione di chi, invece, presenta una sintomatologia severa. In questo caso l’intervento chirurgico può migliorare notevolmente la qualità della vita. Questo è il risultato di uno studio statunitense, i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine del British Medical Journal.
Da ricordare prima di tutto è che negli USA circa il 12% della popolazione è affetta da osteoartrite al ginocchio. Dal 2000 è raddoppiato il tasso annuo d’interventi di chirurgia sostitutiva. Il motivo principale di questo cambiamento riguarda l’inclusione di pazienti con sintomi meno severi.
Ogni anno vengono effettuati più di 600.000 interventi, con un costo complessivo che supera i 10 miliardi di dollari. Partendo da questo quadro due team clinici, uno con sede negli USA e il secondo nei Paesi Bassi, hanno valutato l’impatto dell’intervento di chirurgia sostitutiva del ginocchio su pazienti con osteoartrite.
Hanno analizzato due studi statunitensi. Il primo comprendeva 4.498 partecipanti di età compresa tra i 45 e i 79 anni con un alto rischio di osteoartrite. Il secondo, invece, prendeva in esame la situazione di 2.907 pazienti i cui dati erano riportati nel Multicenter Osteoarthritis Study.
La situazione dei partecipanti al primo studio è stata seguita per 9 anni. Quella dei soggetti inclusi nel secondo, invece, per due. La qualità della vita è stata misurata con una scala che considerava le funzioni mentali e quelle fisiche.
I risultati hanno portato alla luce un miglioramento più importante nei pazienti con punteggi di funzionalità fisica più bassi prima dell’intervento. Questo studio è un punto di partenza interessante per quanto riguarda la necessità di effettuare ulteriori ricerche e di confrontare l’efficacia della sostituzione totale del ginocchio con quella d’interventi conservativi meno costosi, da effettuare sui pazienti con sintomi meno gravi.


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