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Chiodi elastici in titanio
Approfondimenti medici - 30/07/2014
Studio sul loro utilizzo nel trattamento delle fratture alla tibia in età pediatrica
Uno studio statunitense ha analizzato gli effetti dell’utilizzo di chiodi elastici in titanio - una pratica chirurgica impiegata con alta frequenza - nel trattamento delle fratture alla tibia in età pediatrica, che sono la seconda causa di ricovero ospedaliero post traumatico di soggetti in età infantile.
Lo studio retrospettivo ha monitorato la situazione di 38 pazienti tutti sotto i 12 anni, sottoposti a trattamento delle fratture alla tibia nel corso di 5 anni. Al centro dell’attenzione è stata posta la differenza fra l’approccio chirurgico con chiodi elastici in titanio nelle fratture esposte e in quelle non esposte.
Gli ambiti di analisi principali hanno riguardato il tempo di unione e le complicazioni. Sono stati controllati gli esami radiografici per determinare l’ubicazione della frattura, l’allineamento post operatorio e il grado di guarigione.
Nel gruppo di pazienti con frattura non esposta è stato riscontrato un caso di unione ritardata (>6 mesi dopo l’intervento), contro gli 11 appurati tra i 21 totali analizzati nel secondo gruppo. In quest’ultimo gruppo si sono verificati anche due casi d’infezione, curati attraverso la somministrazione orale di antibiotici.
Il numero di giorni di ricovero è stato minore per i pazienti con fratture non esposte. Le conclusioni hanno chiaramente portato in luce un tempo di guarigione maggiore nei pazienti pediatrici con fratture esposte alla tibia trattate con chiodi elastici in titanio.
Nonostante questo quadro, tale tecnica chirurgica è stata dichiarata sicura ed efficace dagli autori dello studio, provenienti da equipe mediche del St. Christopher Hospital of Children di Philadelphia e dalla scuola di medicina dell’Università di Baltimora.
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