Studio sull’uso del PRP come terapia per la tendinopatia cronica refrattaria del tendine d’Achille



Approfondimenti medici - 02/07/2014

La tendinopatia cronica del tendine d’Achille è una condizione che può comportare effetti estremamente invalidanti nella vita quotidiana del paziente che ne soffre


La tendinopatia cronica del tendine d’Achille è una condizione che può comportare effetti estremamente invalidanti nella vita quotidiana del paziente che ne soffre.

Tra le opzioni terapeutiche attualmente in uso, il PRP rappresenta senza dubbio una delle più frequenti. Un recente studio italiano ha monitorato gli effetti intermedi di infiltrazioni caratterizzate da alto concentrato di PRP ricco di leucociti.

I pazienti monitorati nel trial sono stati 27 con un’età media di 44 anni. Il trattamento principale è stato caratterizzato da tre iniezioni intratendinee di PRP ricco di leucociti, effettuate a distanza di due settimane l’una dall’altra.

Le valutazioni dei risultati sono state monitorate sia al basale, sia a circa 54 mesi di follow up.

A circa 4 anni dalle prime iniezioni sono state analizzate le condizioni di salute generale e il livello di attività. In generale è stato possibile riscontrare degli esiti decisamente positivi, esemplificati soprattutto da un miglioramento nei punteggi della scala Tegner, uno dei sistemi più completi per valutare il ritorno all’autonomia fisica dopo un trattamento.

L’utilizzo del PRP come terapia per la tendinopatia recalcitrante al tendine d’Achille è quindi inquadrabile come soluzione in grado di portare buoni risultati, in grado di durare anche a medio termine.


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